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I Festival del TTB approfondiscono le tendenze e le ragioni estetico-formali sentite vicine alla propria linea, aprono inediti terreni di confronto con poetiche e pratiche sceniche diverse offrendo proposte spesso laterali ed eccentriche nell`approccio alla scena, legate al concreto fare artistico ed al tempo stesso allo studio e allo scavo teorico. Gli stage teorico-pratici si alternano agli spettacoli, spesso veri esperimenti dal vivo sugli spazi urbani. L’idea è di realizzare festival trasversali alle discipline performative tra prosa, teatro di figura, danza, canto e musica, nel tentativo di comporre in uno stesso cartellone appuntamenti di alta cultura teatrale (spettacoli ed esperimenti di teatro-danza orientale, produzioni ad alto tasso d’innovazione e ricerca, conferenze e seminari) e spettacoli popolari nei quali gli spettatori vengono invitati ad un “lavoro”: culturale, interiore, spirituale.
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«La gente, si sa, faceva teatro dappertutto: nei salotti, nelle stalle e sulle aie, nei collegi, nei conventi, nelle parrocchie, nei bordelli, nei luoghi di deportazione e fra i militari. E si faceva teatro per scoprire la letteratura. O, al contrario, per scoprire il proprio corpo (qualunque cosa questo significhi), per sviluppare la propria creatività , o per individuare nella finzione un contrappeso alle costrizioni. Lo si faceva e lo si continua a fare.»
F. TAVIANI in Teatro e Storia, n°26 (2005) |