Il luogo dello spettacolo è una stanza abbandonata, forse una soffitta. Un luogo in cui giocare, sognare, inventare. In cui avere paura, in cui incontrare fantasmi e vivere avventure. Un posto da bambini, ma anche quella stanza segreta in cui alcuni artisti continuano a tornare tutta la vita.
Le storie dello spettacolo vengono da racconti di Robert Luis Stevenson e di Sidonie-Gabrielle Colette.
I personaggi sono tre, due ragazzini, Robert, Gabrielle e un piccolo fantasma, condividono un tempo sospeso tra immaginazione e magia racchiuso tra due rintocchi dell’orologio.
L’intreccio è più o meno quello di una poesia di Stevenson:
Abbiamo fatto una nave sulle scale,
Con delle vecchie sedie, e all’Arsenale
l’abbiamo stivata coi cuscini del divano
per navigare nell’oceano lontano.
Abbiamo navigato per settimane,
e conosciuto le cose più strane
poi Tom è caduto, “un uomo in mare!”
E son rimasto solo a navigare.
Abbiamo fatto una nave sulle scale,
Con delle vecchie sedie, e all’Arsenale
l’abbiamo stivata coi cuscini del divano
per navigare nell’oceano lontano.
Abbiamo navigato per settimane,
e conosciuto le cose più strane
poi Tom è caduto, “un uomo in mare!”
E son rimasto solo a navigare.
Robert Louis Stevenson