Ai bambini e alle bambine viene vietato di rimanere svegli di notte. Devono andare a scuola il giorno dopo: ecco la scusa che molti genitori dicono ai loro figli. E loro a volte brontolano e a volte pacatamente obbediscono. Ma prima di chiudere occhio, alcuni di loro si fanno delle domande: perché i grandi non vogliono farci vedere la notte, il buio? Cosa ci nascondono? E poi ancora: nella notte, che cosa succede quando loro dormono? Che cosa fanno gli alberi? E gli animali? Dove va a nascondersi il sole? I grandi, poi, spaventano i bambini perché dicono che il buio è abitato da mostri spaventosi che hanno mille teste e che c’è un uomo nero che li rapisce e che li tiene prigionieri un anno intero. È senza dubbio un complotto che i grandi hanno nei confronti dei bambini e delle bambine per nascondere qualche segreto. Ma qual è il mistero? Molti bambini e bambine se lo chiedono e subiscono la frase della mamma “Vai a letto subito, che domani devi andare a scuola” come un sopruso alla loro innata curiosità di scoprire il mondo. La notte, il buio, manca alle loro esplorazioni. Molti di loro tentano di tentano di tenere gli occhi aperti per poi, di soppiatto, aprire la finestra della loro cameretta e guardare in faccia il mistero della notte. I genitori sanno di quel tentativo di rimanere svegli, allora, durante il giorno “stancano” i loro figli con passeggiate in bicicletta, corsi di nuoto, di danza, di chitarra classica, di canto, di pianoforte, di arrampicata, di pattinaggio, ginnastica artistica, sollevamento pesi, eccetera, eccetera. Tutto questo in un giorno, per fare in modo che la sera i loro figli crollino con la testa sul cuscino e si addormentino subito. Altro che vedere la notte, neanche il sorgere del sole! Eh, già, perché anche quello era negato: svegliarsi prestissimo per vedere quell’immensa palla di fuoco che lentamente cancellava come la gomma pane il nero della notte.
Ma c’erano due sorelle che abitavano in una piccola casa di campagna e che erano testarde. Volevano vedere a tutti i costi il sorgere del sole che arrivava con il primo canto degli uccelli. Queste due sorelle, nonostante i corsi di danza, gli estenuanti corsi di violino e di ginnastica artistica, mettevano la sveglia alle ore 5,49, davvero un orario da esploratrici. Si svegliavano, poi andavano alla finestra, piano piano per non svegliare i genitori, e aspettavano il sorgere del sole. Le due sorelle, però, vedevano il chiarore del giorno che arrivava, ma non il sole e non capivano perché, ritornavano a dormire con gli occhi di sonno e la delusione nel cuore. Fecero lo stesso per altre mattinate, ma niente, il sole non appariva, il chiarore sì. Una volta furono scoperte dai genitori, che all’inizio si arrabbiarono molto, poi risero, dicendo alle figlie che il sole dalla loro finestra non poteva apparire, perché sorgeva ad est, cioè alla finestra del lato opposto della casa.
Il mattino dopo tutta la famiglia si svegliò alle ore 5,49. Gli uccelli iniziarono a cantare e insieme videro, aprendo la finestra giusta, la palla del sole che nasceva, immensa, bellissima. Le due sorelle si abbracciarono alla luce del sole che nasceva. Rimasero in silenzio, un silenzio che fece sentire i battiti dei loro cuori.